„Questa rivista è frutto del momento.Il momento della recessione dell'Occidente e della brutalità alla sue porte e più oltre, della politica che innalza la contabilità a dogma e si compiace come d'un successo della miseria che dilaga quanto più l'utile è in aumento, d'una nuova filosofia della storia secondo cui tutto s'è fermato poiché siamo all'ultima sponda, l'età d'oro mercantilista. Il momento anche in cui la democrazia è sostituita dall'illusione democratica poiché «la concorrenza politica appare evolvere, entro certi limiti, verso la pura formalità: i concorrenti producono la stessa cosa e la concorrenza consiste sia come scelta possibile tra differenze minime sia come pura possibilità di scelta» (Olivier Burgelin, La Communication de masse, Ed. SGPP, Parigi 1970, p. 51). Inoltre tutte le scelte sembrano condizionate dall'imperativo anonimo delle "esigenze di mercato" che tanto anonimo poi non è poiché il "mercato " di fatto è uno strato sociale che secondo i paesi va dal 2 al 20 % e possiede dal 60 al 90 % del patrimonio. La conseguenza è una frattura sociale e l'inconsistenza politica di una gran parte - dal 30 ali'80 % - della popolazione.Assente un equilibrio politico sostanziale, l'oscurantismo astuto pervade, perfido s'insinua, tracotante minaccia e s'impossessa di tutti ipoteri pubblici e dei mezzi della comunicazione.In quest'aria che soffoca, anche l'ultimo stagno - l'Università - è commosso da un 'agitazione inattesa e i più miti, più tranquilli, più solitari scoprono in sé un impegno imprevisto e la voglia del dialogo.Cosi sono nate da noi quasi nello stesso tempo due riviste - una slavistica e questa finno-ugrista e ne sta per sorgere una terza che sulla teoria della letteratura riprende il discorso interrotto degli amici scomparsi. Amici scomparsi sono presenti anche qui e la loro voce discuterà di nuovo attraverso il nostro commento: Lauri Posti e Aulis Joki, János Balázs ma pure Alessandro Bausani e Alessio Bombaci che non furono finnougristi, Väinö Kaukonen, József Szauder e Tibor Klaniczay com'anche Leone Pacini e Luigi Russo.I criteri di STUDI FINNO-UGRICI sono eclettici, nel senso che la rivista non vuole farsi l'espressione d'una teoria, ma unitari poiché si fondano sui principi della cultura laica: rigorosofilologismo, critica storico-letteraria che non si richiami a un 'estetica ma riporti ogni autore alla sua estetica, linguistica che non si chiuda nelle astrattezze ipotetico-deduttive ma sia storica: in somma rivista di pensiero critico e non specchio di premesse indiscutibili e apodissi logico-formali.Libera da pregiudizi ed aperta, essa spera d'essere un punto di ricerca e d'incontro.”Published by Istituto Universitario Orientale Di Napoli, Dipartimento Di Studi Dell'europa Orientale