ACTA HISTORICA - A MTA TÖRTÉNELEMTUDOMÁNYI KÖZLEMÉNYEI TOM. 4 (1955)

4. kötet / 1-3. sz. - P. HANÁK: Rapporti storici italo-ungheresi verso la meta del secolo XIX

# RAPPORTI STORICI ITALO—UNGHERESI VERSO I,A METÀ DEL SECOLO XIX 229 si ebbe quando Alessandro Monti ne fu nominato comandante.60 Il Monti, mentre godeva dell'appoggio generoso del governo ungherese e personalmente di Kossuth, riuscì a comunicare ai suoi compatrioti la fiamma del suo entu­siasmo e il suo convincimento che il destino d'Italia si decidesse sui campi di battaglia ungheresi. Si presentò ai suoi soldati col grido : «Morte all'assassino austriaco !» Gli Italiani della legione si distinsero col loro ardimento nelle diffi­cili battaglie negli ultimi mesi della guerra d'indipendenza ungherese.61 La legione, che cresceva di continuo, sino a contare circa 1200 combattenti, e che rappre­sentava quindi una forza combattiva non indifferente, combatteva eroicamente nelle battaglie di Török-Kanizsa, Szőreg e Temesvár ; in quelle sole battaglie delle ultime settimane più della metà della legione, cioè più di 700 patrioti italiani caddero oppure rimasero feriti per l'Ungheria.62 Dopo l'esito sfortunato della guerra d indipendenza i resti della legione riguadagnarono dopo molte vicissitudini la patria italiana passando attraverso la Serbia e la Turchia. Il loro ultimo messaggio fu così concepito : «Ricor­diamoci sempre che quest'ultima lotta ci ha procacciato l'insegnamento che l'Italia e l'Ungheria, quando sappiano unirsi a tempo, sono capaci di battere l'Austria.»63 * Se avessero saputo unirsi in tempo ! Lo storiografo, ricercatore oggettivo delle cause degli eventi, neppure alla distanza di un secolo riesce a liberarsi da quella angosciosa domanda : perchè non si riuscì a realizzare a tempo l'alleanza italo— ungherese? È indubbia la coincidenza di numerose circostanze sfortunate. L'an­damento della guerra d indipendenza italiana e di quella ungherese fu diverso, i due paesi furono isolati da territori e da eserciti nemici ; contro la guerra d'indipendenza italiana e ungherese si allearono tutte le potenze reazionarie dell'Europa di allora, dallo Zar a Palmerston e da Francesco Giuseppe a Luigi Bonaparte : la preponderanza delle forze reazionarie fu davvero opprimente. Oltre a tali fattori oggettivi una parte non indifferente dell'esito sfortunato è dovuta anche all'indugio e all'indecisione delle forze conservatrici sociali e politiche italiane e ungheresi e dei ceti dirigenti liberali inconseguenti ed esitanti che non seppero — e molte volte non vollero neppure — decidersi ad adoperare i metodi combattivi rivoluzionari richiesti dai compiti posti dalla rivoluzione e le nuove audaci possibilità in politica estera. Non seppero opporre alla Santa Alleanza delle grandi potenze reazionarie l'alleanza dei popoli amici combattenti per la propria libertà. 60 Quanto alla composizione e alla costituzione della legione italiana, si veda : Berkó op. cit. pp. 7 — 10, 12., 23 — 25. Vigevano, op. cit. pp. 7 — 10. 61 Bettoni —Cazzago, op. cit. p. 121 e seguenti. 62 Vigevano, op. cit. p. 20. 63 Bettoni —Cazzago, op. cit. p. 176.

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